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I valori essenziali per la vita del Couselor

Aggiornamento: 13 ott 2021

Oggi desidero condividerti i valori essenziali per vivere da Counselor, quali Empatia, Coerenza, Accoglienza Incondizionata. Scopriamoli!

L'Empatia: è un processo in continuo cambiamento in cui si è tesi a comprendere il mondo dell’altro “come se” si fosse lui. È un processo che favorisce il sentirsi accolto, ascoltato, facente parte di una stessa umanità nella quale, con possibili problemi, provando rassicurazione circa il bisogno di appartenenza e d’amore, innato. Ci si sente in un ambiente protetto e sicuro.


Quando la provo?

Hai presente quando hai provato ciò che provava la persona che avevi di fronte e ti sei sentita compartecipe di quello che sentiva, pur evitando di lasciarti sommergere? Ecco la "sana" Empatia.

La Congruenza: anche detta coerenza è la condizione per la quale “ciò che si è” è in linea con ciò che si manifesta (parole, sentimenti, pensieri, azioni). Per Carl Rogers è la caratteristica più importante poiché permette al counselor di entrare in un contatto vero e autentico con se stesso e di conseguenza successivamente col cliente. Se “non posso dare ciò che non ho”, e per esempio non ho ascolto per me, come posso darlo agli altri? La congruenza sottende all’accettazione incondizionata e all’empatia.


Come so se sono stato conguente?

Da una parte siamo sempre tirati dalla nostra testa che ci dice di fare proprio tutto il contrario di quello che ci farebbe bene. Dall'altra parte abbiamo le nostre sensazioni le quali ci guidano, spesso, con vocina flebile. Sentirsi conguenti o #coerenti è l'arrivo per il quale ho fatto ciò che, se anche mi ha portato fatica, è stato ciò che sapevo fosse la cosa giusta e mi ha ripagato facendomi sentire come una sfera un po' più lucidata.


Accettazione incondizionata: è un punto sul quale Rogers è stato aspramente criticato poiché alcuni pensavano al dover necessariamente accogliere tutto del cliente. In realtà è la momentanea sospensione del giudizio.

Spesso chi critica è sotto il meccanismo dello specchio..e in realtà critica parti di Sé.

È il cercare di gestire nel tempo del colloquio il proprio giudizio essendone consapevole e dando più ampio spazio a far si che tu come cliente possa esprimerti, in tutte le parti che ti compongono senza che ti ti possa sentire etichettato. L’accettazione o meglio l’accoglienza ti valorizza in maniera non condizionante.


Si, tutto molto bello, ma dovrei accogliere un farabutto, un ladro?


Intanto la cosa bella del lavorare su di Sé è che si impara a fare nulla perché si deve, bensì a farlo perché lo si sente. Dunque al di la di cosa chi lavora da più tempo su di Sé fa, la domanda più utile al momento che potresti porti è forse: "Cosa mi da fastidio nel ladro o nel farabutto che fa si che io non riesca a comprenderlo in maniera incondizionata?".

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